Ivan Padova 27 ottobre, 2016
La Corte di Cassazione con la pronuncia n. 21569 del 26/10/2016 ha sentenziato che l’accertamento di maggior valore degli immobili basato esclusivamente sulla comparazione di quanto dichiarato con i valori osservati dall’OMI è da considerarsi nullo.
E’ stato ribadito che l’onere probatorio incombe sull’ufficio, investito dell’obbligo di accertare il valore venale in comune commercio; al tal fine i valori OMI sono solo stime presuntive, avulse dal tenere conto di consistenza, ubicazione, natura, condizioni ed eventuali pregiudizi gravanti sull’immobile.
I valori OMI sono semplici stime indiziarie non idonee da sole a legittimare un accertamento, che necessita di essere integrato con ulteriori elementi probatori.
I.P.